Un cremoso gelato alle nocciole piemontesi e cioccolato, il tutto guarnito da una croccante cialda e Sweetella.
CURIOSITA’
Il nocciolo per la civiltà contadina è sempre stato un albero magico: il suo ces- puglio era probabile covo di masche o di fate, un raccolto abbondante era segno di fertilità per la famiglia.
Gli impieghi in medicina non si contano, al punto che il simbolo del dio Esculapio e degli odierni farmacisti, è proprio un ramo di nocciolo con due serpenti attorcigliati.
La corteccia, ricca di tannino e dalle proprietà astringenti, era usata per decotti o impacchi da applicare alle vene varicose; i fiori e le foglie essiccate sono ottimi regolatori dell’intestino e purificano l’apparato vascolare; con i frutti triturati si ottenevano potenti integratori energetici per bronchitici o arcaiche creme di bellezza per le madame dell’Ottocento.
Gli uomini tormentati dal problema della calvizia si spalmavano la testa con olio di nocciola, efficacissimo anche contro il verme solitario (un cucchiaio ogni mattina a digiuno), mentre dal legno si ricavava la carbonella che mescolata a zolfo e salnitro formava la polvere pirica.